Chi è quest’uomo?.   2 comments

Se non era per la cinghia nelle fessure dei pantaloni messi male, il suo aspetto poteva essere quello di un Buddha.

Con il volto illuminato si era appena seduto per terra sotto

l’ombra di un bell’albero di oliva, quella era la posizione che

io chiamo energia che infonde pace, sì perché e nel

silenzio che si trova la pace.

Non avevo bisogno di un segno per capire che quest’uomo vive

in un mondo tutto suo, perché ogni uomo ha la sua storia, questo

sembrerebbe una cosa logica come se noi non ne facessimo parte,

Invece più di ogni altra cosa, facciamo parte, degli stessi elementi di quel mondo.

Immerso, era con lo sguardo verso il vuoto, come se cercasse

qualcosa da ricordare. accanto a lui cercavo di capire.

Un uomo che assomigliava sempre di più a chi è con la

testa sulle nuvole immerso in una dimensione che io dovevo scoprire.

Immaginavo ed esperimentavo senza comprendere al momento che io

 stesso mi perdevo in quel cammino della mente. Un uomo taciturno

non raccontava storie come si fa di solito quando si ha un bimbo vicino,

 era sempre muto e chiuso in se stesso, ma in quel suo modo di fare ti

trasportava, direttamente nel mondo delle favole. Io, che volevo, scoprire

quel mondo, invisibile che tanto mi affascinava, cercavo di intravvedere

 cose fantastiche. ogni volta che osservavo quest’uomo, immerso nei

suoi pensieri per me, era, come se in un attimo mi trovai nel mondo dei sogni.

I suoi pantaloni e le scarpe erano imbrattati di terra il suo volto stanco

ma felice, mentre riposava, il suo sguardo si trasformava ed io capivo

che la sua mente cercava qualcosa.

Una vita semplice, un uomo di poche cose dove dalla bocca

uscivano solo parole di saggezza, stanco solo dei troppi sacrifici

che la vita le offriva come suo Destino.

Sul capo un cappello (una paglietta), fisso a guadare,

verso l’ignoto, di sicuro immaginava un mondo diverso senza

difficoltà, anche se era consapevole che non era, cosi, la sua

 vita era intensa e piena di tante cose, dove tutto si proiettava

nella realtà di ogni giorno. Per lui e per la sua fatica quotidiana

non esisteva più il sudore del lavoro perche quando lavorava,

era felice e nella felicità il suo corpo non era mai stanco.

Un uomo, degno di vivere per amore verso questa terra che ama

e accetta come la sua stessa vita.

Con la mente vaga nel più profondo di se stesso, mentre le ore

passano e la giornata calda d’estate stava per finire, cosi

quasi all’imbrunire del giorno, c’incamminavamo con l’asino

verso casa. Non parla ma tiene l’asino con una piccola cordicella

 cosi con passi leggeri e la testa diritta e lo sguardo lontano

camminano verso casa ed io accanto a lui.

Che cosa è l’uomo senza aver sacrificato la propria vita

 nel coltivare e seminare la terra, come potrebbe comprendere

cosa sia la vita se tutto quello che uno vive, non lo avrebbe avuto

come insegnamento per se stesso e gli altri. Conoscere la natura

che ci circonda, ci rende consapevoli di ciò che siamo, ma in

questo mondo dove la gente ormai si concentra sempre più nelle

 città, perde la sensibilità di ciò che realmente l’uomo è,

 dimenticando persino il rispetto per se stesso e gli altri e come

 se vorrebbe dare un’anima alla città perdendo la sua di anima,

riducendosi in questo modo in una cosa vuota, perdendo in

qualche modo la sua stessa identità di uomo.

La vita è un impegno grande per viverla, intensamente.

Turbato e il volto, ma sincero e nella sua anima seduto sul

davanzale della porta, un ombrellone che lo proteggeva dal

sole immerso nei suoi pensieri muto senza parole, aspetta

che il giorno arriva al termine per poi andare a riposarsi nel suo lettino.

È già pronto di buona ora per la solita camminata tra l’asfalto

della strada e tra le vie della campagna con il sole caldo sulla

 testa scende dalla montagna e mentre cammina con le mani

incrociate dietro la schiena, una posizione insolita come se fosse

 quasi per meditare senza essere fermi sotto un albero o un ombrellone,

cammina fino a giungere al paese vicino. Una volta giunto a destinazione

 la gente lo chiamava l’uomo della montagna, come se fosse qualcuno, una personalità speciale, come se fosse più di un uomo, qualcosa che andava oltre, dove la gente s’immaginava  che

apparteneva ad un altro mondo, tutto questo e vero e proprio cosi, ed io ero parte di quel mondo e poi perché quest’uomo era mio Nonno.

D.Elechim

Pubblicato 6 settembre 2008 da elechim1 in Senza categoria

2 risposte a “Chi è quest’uomo?.

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  1. Veramente bello….davvero….mi ha fatto anche commuovere…
    Capisco l\’importanza di tutti questi aspetti semplicemente unici…
    bravo…

    ♫__Francesca__♫
  2. Complimenti della storia mi hai regalato un minuto di emozione,Quell\’uomo era mio padre ciao

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