Chi è quest’uomo?.
Se non era per la cinghia nelle fessure dei pantaloni messi male, il suo aspetto poteva essere quello di un Buddha.
Con il volto illuminato si era appena seduto per terra sotto
l’ombra di un bell’albero di oliva, quella era la posizione che
io chiamo energia che infonde pace, sì perché e nel
silenzio che si trova la pace.
Non avevo bisogno di un segno per capire che quest’uomo vive
in un mondo tutto suo, perché ogni uomo ha la sua storia, questo
sembrerebbe una cosa logica come se noi non ne facessimo parte,
Invece più di ogni altra cosa, facciamo parte, degli stessi elementi di quel mondo.
Immerso, era con lo sguardo verso il vuoto, come se cercasse
qualcosa da ricordare. accanto a lui cercavo di capire.
Un uomo che assomigliava sempre di più a chi è con la
testa sulle nuvole immerso in una dimensione che io dovevo scoprire.
Immaginavo ed esperimentavo senza comprendere al momento che io
stesso mi perdevo in quel cammino della mente. Un uomo taciturno
non raccontava storie come si fa di solito quando si ha un bimbo vicino,
era sempre muto e chiuso in se stesso, ma in quel suo modo di fare ti
trasportava, direttamente nel mondo delle favole. Io, che volevo, scoprire
quel mondo, invisibile che tanto mi affascinava, cercavo di intravvedere
cose fantastiche. ogni volta che osservavo quest’uomo, immerso nei
suoi pensieri per me, era, come se in un attimo mi trovai nel mondo dei sogni.
I suoi pantaloni e le scarpe erano imbrattati di terra il suo volto stanco
ma felice, mentre riposava, il suo sguardo si trasformava ed io capivo
che la sua mente cercava qualcosa.
Una vita semplice, un uomo di poche cose dove dalla bocca
uscivano solo parole di saggezza, stanco solo dei troppi sacrifici
che la vita le offriva come suo Destino.
Sul capo un cappello (una paglietta), fisso a guadare,
verso l’ignoto, di sicuro immaginava un mondo diverso senza
difficoltà, anche se era consapevole che non era, cosi, la sua
vita era intensa e piena di tante cose, dove tutto si proiettava
nella realtà di ogni giorno. Per lui e per la sua fatica quotidiana
non esisteva più il sudore del lavoro perche quando lavorava,
era felice e nella felicità il suo corpo non era mai stanco.
Un uomo, degno di vivere per amore verso questa terra che ama
e accetta come la sua stessa vita.
Con la mente vaga nel più profondo di se stesso, mentre le ore
passano e la giornata calda d’estate stava per finire, cosi
quasi all’imbrunire del giorno, c’incamminavamo con l’asino
verso casa. Non parla ma tiene l’asino con una piccola cordicella
cosi con passi leggeri e la testa diritta e lo sguardo lontano
camminano verso casa ed io accanto a lui.
Che cosa è l’uomo senza aver sacrificato la propria vita
nel coltivare e seminare la terra, come potrebbe comprendere
cosa sia la vita se tutto quello che uno vive, non lo avrebbe avuto
come insegnamento per se stesso e gli altri. Conoscere la natura
che ci circonda, ci rende consapevoli di ciò che siamo, ma in
questo mondo dove la gente ormai si concentra sempre più nelle
città, perde la sensibilità di ciò che realmente l’uomo è,
dimenticando persino il rispetto per se stesso e gli altri e come
se vorrebbe dare un’anima alla città perdendo la sua di anima,
riducendosi in questo modo in una cosa vuota, perdendo in
qualche modo la sua stessa identità di uomo.
La vita è un impegno grande per viverla, intensamente.
Turbato e il volto, ma sincero e nella sua anima seduto sul
davanzale della porta, un ombrellone che lo proteggeva dal
sole immerso nei suoi pensieri muto senza parole, aspetta
che il giorno arriva al termine per poi andare a riposarsi nel suo lettino.
È già pronto di buona ora per la solita camminata tra l’asfalto
della strada e tra le vie della campagna con il sole caldo sulla
testa scende dalla montagna e mentre cammina con le mani
incrociate dietro la schiena, una posizione insolita come se fosse
quasi per meditare senza essere fermi sotto un albero o un ombrellone,
cammina fino a giungere al paese vicino. Una volta giunto a destinazione
la gente lo chiamava l’uomo della montagna, come se fosse qualcuno, una personalità speciale, come se fosse più di un uomo, qualcosa che andava oltre, dove la gente s’immaginava che
apparteneva ad un altro mondo, tutto questo e vero e proprio cosi, ed io ero parte di quel mondo e poi perché quest’uomo era mio Nonno.
D.Elechim
Veramente bello….davvero….mi ha fatto anche commuovere…
Capisco l\’importanza di tutti questi aspetti semplicemente unici…
bravo…
Complimenti della storia mi hai regalato un minuto di emozione,Quell\’uomo era mio padre ciao